Gli studi clinici hanno mostrato che la disfunzione erettile è una condizione comune che ha un impatto avverso su vari aspetti psichici e psico-sociali.
I trattamenti farmacologici contemporanei non modificano significativamente la sottostante fisiopatologia del meccanismo erettile.
Dall’altro lato le protesi peniene sono trattamenti irreversibili e l’individuo non sarà più in grado di riguadagnare erezioni spontanee neanche dopo un eventuale rimozione della protesi
La terapia con onde d’urto (LISWT- low intensity shock wave therapy) è stata utilizzata per trattare la calcolosi per più di quattro decadi, quindi parliamo di una tecnologia che è già stata ampiamente sperimentata e migliorata anche ai fini di trattare altre condizioni mediche.
La letteratura pubblicata in merito alle proprietà rigenerative della terapia con onde d’urto a bassa intensità potenzialmente offre molte opportunità di riguadagnare nuovamente erezioni spontanee.
Le onde d’urto sono onde acustiche caratterizzate da ampiezze di alta pressione e il sistema che le produce è composto da una porzione che genera le onde d’urto, una porzione che identifica e punta è l’area di interesse e una porzione che posiziona l’area di interesse nel focus dell’onda d’urto.
Si utilizza poi un mezzo di accoppiamento come per esempio del gel lubrificante che consente l’adeguata trasmissione delle onde d’urto ai tessuti umani.
Esistono principalmente tre tipi di sistemi di onde d’urto
E’ generalmente accettato che la Disfunzione Endoteliale gioca un ruolo fondamentale nella patogenesi della disfunzione erettile.
E noto che un ridotto flusso arterioso conduce a ipossia dei corpi cavernosi e conseguentemente cambiamenti del trofismo all’interno del muscolo liscio dei corpi cavernosi portano alla progressione della disfunzione erettile.
Le onde d’urto a bassa intensità hanno mostrato un rilascio di VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor) e di Ossido Nitrico mediatori chiave nell’angiognenesi e nella formazione dei vasi sanguigni collaterali.
È stato postulato che le onde d’urto provocano un ripetitivo stress da taglio (microtrauma) sul tessuto target che porta ad una cascata di reazioni biologiche tra le quali il rilascio di vari fattori angiogenici come l’endothelial nitric ossid synthase e il VEGF.
L’espressione di questi fattori angiogenici innesca la neovascolarizzazione e la neoangiogenesi
e attiva alcuni meccanismi di riparo dei tessuti come l’attività dei Macrofagi, l’apoptosi cellulare e la sintesi di alcune proteine.
Nei modelli animali sperimentali di Disfunzione Erettile la terapia LISWT sembra ripristinare il tessuto fibromuscolare all’interno del corpo cavernosi.
Esiste una relazione dose effetto riguardo all’intensità che deve essere compresa tra 0.10 e 0.13 mJ/mm2 e e un numero di impulsi tra 200 e 300 che sono risultati parametri ottimali per trattare le cellule in vitro.
Una recente revisione sistematica che ha estratto dati da 7 studi clinici ha mostrato un miglioramento molto rilevante dell’International Index of Erectile Function (IIEF) ovvero il punteggio tramite il quale si assegna un valore numerico all’entità dell’erezione.
Tutti gli studi sono concordi sul fatto che purtroppo però questo trattamento presenta un grande limite ovvero quello temporale.
In nessun caso gli effetti benefici sono andati oltre i 2 anni, quindi si è reso necessario continuare le terapie in modo ciclico
Nessun paziente ha mostrato dolore degno di nota durante il trattamento o ha richiesto qualsiasi forma di analgesia o anestesia.
Non si sono mai verificati casi di danno permanente agli organi trattati.
In rari casi può verificarsi la comparsa di un piccolo ematoma penino risolto spontaneamente.
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Le patologie Andrologiche sono diverse in base alla fascia di età